Abilità tecniche, velocità di esecuzione, resistenza alla fatica, forza esplosiva, tattica e strategie di gioco, carattere, temperamento, personalità, volontà, tenacia, passione e sogno oltre all’ indistruttibile professionalità di ogni atleta (e dello staff sanitario) nei campioni rendono tutto apparentemente semplice, ma spesso la realtà è ben diversa.
Anche ad un occhio esperto possono sfuggire alcuni particolari fondamentali, dove l’esperienza non basta più.
Supportare le competenze e le decisioni mediche, attraverso un sistema di monitoraggio dell’atleta con l’uso di apparati biomedici di altissimo livello diventa fattor comune per tutti gli operatori dello sport.
L’ingresso delle più avanzate abilità scientifiche e la scelta delle migliori applicazioni esistenti e coniugarle con le più rigorose e moderne metodologie di allenamento abbinate a specifici piani auxologici permetterà a AthlAid Research Institute di scegliere i materiali migliori, testarli, raccogliere dati, selezionando quelli più importanti ed interpretarli a dovere, affinché diventino fruibili per tutti gli stakeholder. Anche se nessuna tecnologia, fosse anche la più avanzata, potrà mai sostituire ingredienti indispensabili per essere vittorioso nello sport quali: il talento e l’intelligenza strategica, sia dell’atleta che dell’allenatore, lunghe ore di studio dell’avversario e pianificazione del match, alternate a sessioni estenuanti di allenamento intensivo etc. va detto che la “conoscenza” genera successo in ogni direzione. E’ ben noto a tutti che c’è tantissima tecnologia dietro le vittorie in sport come la Formula 1, il Moto GP, la coppa America di Vela. Meno noto è il fatto che nello sci, nel nuoto, nel ciclismo, nel calcio, per citare solo alcuni esempi, sono già da molti anni attività sportive supportate da tecnologie avanzatissime per la valutazione funzionale, morfologica e computazionale dell’Atleta. Il progetto Athlaid ingloba un condensato di tutte queste tecnologie.
Nessuna attrezzatura per quanto sofisticata, potrà mai trasformare un brocco in Usain Bolt, Michael Phelps o Diego Armando Maradona. Tuttavia nello sport ad alto livello non esistono brocchi: ci sono soltanto atleti straordinari in competizione tra loro, e spesso la differenza tra la gloria Olimpica e l’anonimato si misura in massima velocità di punta, millimetri e millesimi di secondo (V=S/T). Misurare con precisione è indispensabile per vincere.
Eppure una specifica attività di condivisione strutturata dei dati raccolti, tra operatori, medici e interessati, basata sull’osservazione e la verifica di particolari segnali fisiologici, componenti genetiche ed ematochimiche assieme al carattere, alla personalità ed al temperamento congiuntamente a capacità psico-attitudinali complete di grandezze microscopiche e macroscopiche con particolari implicazioni sulla performance atletica ci permetterà di immaginare:
- come sarà l’atleta del futuro, dare appropriati consigli ai giovani atleti su come sfruttare le proprie capacità canalizzandole nella giusta direzione;
- come consentire ad ogni sportivo di rientrare in campo il più rapidamente possibile e senza perciò rischiare una recidiva;
- quale sport scegliere in relazione alla propria struttura biomeccanica ed alle predisposizioni genetiche;
- come raggiungere le proprie capacità previste dalla genetica per raggiungere la massima eccellenza motoria ammissibile;
- come sfruttare al meglio le proprie capacità intellettive e psico-attitudinali (temperamento e personalità).